Collaborazione KCS Biotech, ISPRA, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente-Università degli Studi di Pavia
La collaborazione tra KCS Biotech, ISPRA e Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente-Università degli Studi di Pavia (DSTA-Unipv) nasce con il duplice intento di investigare la diversità fungina di un’area campione di proprietà dell’azienda al fine di valorizzarne il potenziale applicativo e di rodare il protocollo operativo in fieri del nascente Network per lo studio della diversità micologica.
L’area campione di Paù si colloca nel comune di Crodo (Val d’Ossola) ad una quota di circa 1450 m e si estende per circa 3 ettari di terreno privato. Essa include tre tipi di ambiente a diversa naturalità: prato da sfalcio con essenze autoctone; bosco misto a prevalenza di abete rosso in contatto con faggeta, variamente interessato da interventi antropici di tipo selvicolturale; torbiera acida attiva non interessata da significativi interventi antropici, in contatto con la faggeta.
L’investigazione della diversità fungina si è pertanto articolata su queste tre sotto-aree e su due livelli metodologici che, nel panorama attuale della ricerca micologica, si integrano e completano a vicenda: l’analisi di metabarcoding dei funghi del suolo e il rilievo micofloristico dei corpi fruttiferi.
In estrema sintesi:
-
- l’analisi di metabarcodingrileva, amplifica e identifica (spesso a livello di specie) il DNA di tutti quei taxa che siano abbastanza sviluppati come micelio nel suolo; essa, dunque, permette di rilevare anche la componente “invisibile” della diversità fungina, che non si manifesta macroscopicamente e che spesso non risulta coltivabile in laboratorio.; in questo studio, sono stati prelevati 10 campioni per ogni sotto-area (prato, bosco, margine della torbiera);
- il rilievo micofloristico “tradizionale” rileva tutti quei taxa che producano dei corpi fruttiferi (basidiomi o ascomi) macroscopicamente apprezzabili; questo metodo è ben lungi dall’essere superato o desueto, poiché rende ragione dei macrofunghi che pervengano effettivamente a completare il ciclo riproduttivo e fornisce una conferma “tangibile” ad almeno una parte dei risultati metagenomici; in questo studio si è svolto un censimento assoluto in diversi momenti temporali del 2022, esaminando quindi tutta l’area in esame (nota: anche le specie lignicole sono state rilevate).
Poiché la natura stessa degli organismi fungini rende difficile distinguere i singoli individui – soprattutto nel suolo- lo studio ha assunto connotati qualitativi con variabile di presenza/assenza nelle diverse sotto-aree, piuttosto che quantitativi (conteggio). A supporto di ciò è tuttavia intervenuta la georeferenziazione dei punti di prelievo, che ha permesso di mappare la distribuzione delle diverse specie.
Il rilievo micofloristico, attuato dal personale DSTA-Unipv, si è saldato con un progetto di tesi LM+ in Scienze della Natura avente appunto come partner KCS Biotech. Al tempo stesso, il rilievo dei corpi fruttiferi macroscopici è stato svolto mettendo in pratica la prima bozza delle Linee Guida per il censimento e il monitoraggio dei macromiceti in Italia in fieri nell’ambito dell’accordo tra ISPRA e SBI (Società Botanica Italiana), nonché l’app di campo per il rilevamento puntuale dei dati, sviluppata come parte integrante della medesima iniziativa. Questo studio ha quindi contribuito alle prove in campo in corso in tutta Italia per rodare e migliorare il testo del Manuale stesso e la app, sia al fine del censimento sia al fine del potenziale monitoraggio a lungo termine.
I primi risultati emersi nella campagna di rilevamento 2022 hanno finora evidenziato, in sintesi:
-
- la presenza di 58 specie con corpo fruttifero, concentrate soprattutto nell’area a bosco (pecceta e faggeta); il trofismo prevalente è quello simbionte micorrizico, con una scarsa presenza di parassiti necrotrofi (in ogni caso in corso di saprotrofismo al momento del rilievo). Tra le specie di maggior interesse spicca per la sua rarità Camarophyllopsis atrovelutina (Romagn.) Argaud., rinvenuta nella sotto-area a bosco con un unico esemplare.
- La presenza di 3326 taxa fungini in 27 campioni, appartenenti a 16 diversi phyla, di cui i più abbondanti si sono rivelati essere i Basidiomycota Whittaker ex R.T. Moore, gli Ascomycota R.H. Whittaker e i Mortierellomycota Tedersoo, Sanchez-Ramirez, Kõljalg, Bahram, M. Döring, Schigel, T.W. May, M. Ryberg & Abarenkov. Si è scoperto che i tre diversi ambienti hanno delle comunità fungine piuttosto diverse e caratteristiche: nell’area di prato abbondano i ceppi appartenenti al genere Hygrocybe (Fr.) P. Kumm., nell’area di bosco invece quelli appartenenti al genere Russula, mentre nell’area di torbiera abbondano quelli appartenenti al genere Mortierella Coem. e Meliniomyces Hambl. & Sigler.